Immersioni d’inverno: è veramente una missione da supereroi?
Esistono due modi per fare immersioni d’inverno: avere una migliore attrezzatura e una preparazione più affinata, oppure andarsene in un luogo caldo lontano dove l’inverno non arriva mai ingannando così madre natura.
Continuare a fare scuba diving anche durante la gelida stagione invernale senza allontanarsi dall’Italia non è cosa da tutti, ma nemmeno una missione da superman. L’acqua è fredda, tanto fredda, tanto più fredda del solito: la muta stagna è necessaria, i guanti devono essere pesanti o meglio se stagni anch’essi, cappuccio e anche il resto dell’attrezzatura deve essere adeguata. Una volta messo a punto l’equipaggiamento bisogna considerare le proprie condizioni fisiche, mentali e anche tecniche.
Se è la prima volta che ci si avvicina a questa disciplina, è bene considerare che fare immersioni d’inverno è come iniziare a sciare da zero e lanciarsi su una pista nera. L’equipaggiamento più pesante fa si che sia opportuno aver un po’ di esperienza e maggior sicurezza. Inoltre nella eventualità che si incappi in una anche piccola situazione di emergenza (come impigliarsi in una rete abbandonata sul fondale) è fortemente sconsigliabile perdere la calma e focalizzare i propri pensieri sull’inverno. Ma per chi ha un po’ di esperienza di diving, è sicuro delle proprie prestazioni fisiche e sa di poter mantenere la calma in ogni situazione, le immersioni subacquee in inverno offrono solo vantaggi: i siti più famosi e affollati d’estate saranno alquanto deserti (il che significa anche facilità di parcheggio, spiaggia tutta per sè, punti ristoro più economici e meno caotici etc. etc.) e con ogni probabilità le barche sopra la testa saranno in numero minore (o zero). L’atmosfera in acqua in inverno è magica, cristallina; anche la fauna e la flora non saranno le stesse. Insomma, da provare!
Oppure si può continuare a fare scuba diving durante la gelida stagione invernale andando al caldo, emigrando per qualche giorno verso quei mari che non conoscono inverno. Ecco le migliori destinazioni per non dire no alle immersioni e al caldo nemmeno di inverno:
Australia:
la Grande Barriera Corallina (Mar dei Coralli). Siti di immersione più famosi: Lighthouse Bay, Heron Island, Lizard Island, Ningaloo Reef.Esplorazioni da segnalare: relitto della nave SS Yongala (Townsville). Fauna più caratteristica: mante, tartarughe marine, dugonghi, delfini, squalo bianco.Periodo migliore: da dicembre a maggio.
Bahamas:
la barriera corallina (Oceano Atlantico Occidentale). Siti di immersione più famosi: Long Island, Grand Bahama Island, Barry Island, Ningaloo Reef, Andros Wall. Esplorazioni da segnalare: Sistema di grotte sottomarine (Grand Bahama). Fauna più caratteristica: squali setosi, squali pinna bianca, squali tigre, delfini. Periodo migliore: da novembre a maggio.
Filippine:
Triangolo dei Coralli (Mar Cinese Meridionale, Mare di Sulu, Mare delle Filippine). Siti di immersione più famosi: Tubbataha Reef, Puerto Galera, Malapascua. Esplorazioni da segnalare: relitti di Coron (Apo Reef). Fauna più caratteristica: squali balena, cavallucci marini, squali volpe, tartarughe marine. Periodo migliore: da febbraio a maggio.
Seychelles:
Arcipelago incontaminato (Oceano Indiano). Siti di immersione più famosi: Mahè, Praslin, One Tree Island, La Digue. Esplorazioni da segnalare: Sistema di pendii e piccole caverne sotto Trois Bancs (Mahè). Fauna più caratteristica: tartarughe, squali nutrice, squali pinna bianca, pesci pappagallo giganti, cernie, pesce napoleone, barracuda, aquile di mare. Periodo migliore: da novembre a maggio.