Attrezzatura da sub: cosa serve per immmergersi nel blu
Equipaggiamento e accessori che compongono una attrezzatura da sub completa.
Muta, maschera, pinne, pesi, orologio, coltello, erogatore e bombole. Non ci si può immerge “sotto” per fare scuba diving se non si hanno queste cose, a meno che la propria passione per la subacquea non sia tale da far sperare di evolversi in un pesce. Poi al massimo potremo diventare un anfibio (lavoro, famiglia, etc. …); certo che diventando rana o rospo si riuscirebbe a fare fantastiche immersioni, ma il “prezzo” da pagare è troppo alto, più alto di quello della attrezzatura da sub.
Per ingannare la natura bisognerà quindi accontentarsi di trasformarsi, grazie all’equipaggiamento, “solo” in un piccolo cetaceo: infatti come balene e delfini ci si muoverà liberamente e per un tempo relativamente lungo sott’acqua, ma sempre respirando aria. Quello che si può saggiamente fare se non si è convinti del tutto di spendere tanti soldi per un’attività che ci è ancora sconosciuta (comprare un’attrezzatura subacquea nuova e completa di medio livello non è affare da qualche euro), almeno all’inizio, è di ricorrere al noleggio il più possibile, e quello che non si può noleggiare magari lo si può comprare usato. In fondo ad un neopatentato è sempre meglio affidare una Punto usata rispetto ad una Ferrari. Poi quando ci saremo innamorati di questa disciplina stupenda potremo con comodo iniziare a comprare gli accessori migliori e le attrezzature più comode con maggior cognizione di causa. Se si va a vedere bene, una muta subacquea usata può costare anche dieci volte in meno del nuovo, ma consentirà comunque di immergersi ed ammirare i primi bassi fondali. Stessa cosa per gli erogatori: comprarne di nuovi più adatti alle proprie proporzioni è sicuramente molto ma molto più comodo, ma noleggiarli per le primissime volte non è un reato.
Lo scuba diving è sì uno sport molto naturale e dove si impara a conoscere e controllare meglio il proprio corpo (alcuni dicono anche che si impara ad usare muscoli e parti che prima non sapevano di avere) però rimane il fatto che la sua attrezzatura specifica è molto tecnica. Il consiglio spassionato quindi è che per comprare accessori più costosi è meglio aspettare di diventare man mano più esperti, o si rischia di comprare a caso, senza capire ad esempio che differenza pratica ci sia fra un paio di pinne da 15 euro e uno da 150.
Quindi per riepilogare: bombole, erogatori e pesi, parte importantissima dell’equipaggiamento, all’inizio si possono noleggiare. Muta, maschera e pinne servono per forza, ma è meglio non partire con il top di gamma, perché si può in un secondo momento capire meglio cosa è tecnicamente comodo e cosa invece ha solo un valore estetico. Coltello ed orologio sono anche loro imprescindibili: il primo serve se si rimane impigliati (rischio abbastanza concreto); il secondo, beh, per misurare il tempo immersione e le altre fasi (es.: decompressione in risalita) e a meno che non si impara a parlare il balenese non ci si deve affidare solo a quello del braccio del proprio istruttore. Non servirà comprare il coltello di Rambo, ma uno che può tagliere eventualmente una sagola. Per l’orologio basta che sia subacqueo e resistente alla pressione. Per fare scuba diving queste cose sono alla base dell’attrezzatura da sub.
Ci sono poi GAV, torcia, computer. Il Giubbotto ad Assetto Variabile è un accessorio molto utile, ma certo non da comprare appena ci si iscrive al corso. E’ un equipaggiamento molto tecnico, utile a chi ama e conosce già lo scuba diving. La torcia non serve per le primissime immersioni, ma necessaria e sempre vantaggiosa quando ci si spinge un po’ più giù. Il computer subacqueo è uno strumento molto utile, ma solo dopo che si conosce bene la teoria e si è già fatto un po’ di pratica.