Alla scoperta dell’ecosistema marino del Mediterraneo
Attorno alle nostre coste e oltre, verso il mare profondo, vive un ecosistema marino incredibile. Il Mediterraneo custodisce una grande varietà di flora e fauna marina, invisibile sopra il pelo dell’acqua ma accessibile a chi sente il richiamo del fondale: il subacqueo.
Cos’è l’ecosistema? L’ecosistema è un ambiente con specifiche caratteristiche fisiche e chimiche nel quale vivono determinati organismi animali e vegetali, in un equilibrio perfetto.
Ognuno ha un ruolo nella sopravvivenza e dell’altro: ci sono le piante che vivono nel mare, che rilasciano ossigeno nell’acqua, ci sono i pesci che puliscono il fondo del mare, e poi le catene alimentari che consentono che ciascun organismo possa vivere grazie all’altro.
Ecosistema marino e habitat: la ricchezza del mare
Il bello dell’ecosistema mare è che non ti propone sempre il solito spettacolo. La bellezza delle profondità è così varia che non ci si stanca mai di immergersi. Anche quando ci si trova in contesti familiari, si sperimenta l’euforia di essere diventati degli “esperti” di biologia marina, nostro malgrado (magari non eravamo i primi della classe a scuola…).
L’esperienza, di fatto, è il modo migliore per imparare cose che nemmeno i libri riescono a spiegare. Ecco perché per conoscere gli animali che vivono nel mare, il mare stesso diventa una specie di scuola “a cielo aperto”.
L’ecosistema Mediterraneo: alcuni dati
Il Mediterraneo è un mare “chiuso”, con una salinità piuttosto accentuata, e raggiunge profondità massime di 1430 m. Il clima è relativamente mite e soggetto alle variazioni stagionali.
A causa del lento ricambio delle acque – ci vogliono fino a 80 giorni – è molto sensibile all’inquinamento antropico, per questo il suo ecosistema viene tutelato con l’istituzione di aree marine protette. Sono state individuate fino a 94 tipologie di habitat marino e ben 66 sono presenti nelle aree protette marine italiane.
Conosciamo i protagonisti del mare
Le acque del Mediterraneo sono popolate da piante, pesci ed altre specie. Ecco chi ci vive.
Produttori primari
A farla da regina è la Posidonia oceanica, che ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio dell’ecosistema marino: è il principale polmone verde del mare (e non solo). Cresce sui fondali marini tra 2 e 40 metri di profondità, anche lontano dalla costa. Ospita la fauna marina (pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati) e protegge le coste dall’erosione.
La Direttiva 92/43/CEE indica nelle praterie di Posidonia un habitat prioritario da proteggere. Queste sono anche bioindicatori, attestano cioè la qualità dell’ambiente marino prima e più di qualsiasi test chimico.
Purtroppo oggi l’inquinamento e l’attività umana, come la pesca a strascico, stanno danneggiando questi polmoni marini in modo irrimediabile, visto che per il loro sviluppo sono necessari moltissimi anni.
Oltre alla Posidonia, nelle acque del mar Mediterraneo trova il suo habitat ideale la Zostera marina.
Filtratori
Il mare è più pulito grazie ai filtratori, che si nutrono delle particelle sospese nell’acqua. Questo il ruolo di spugne, piccoli crostacei che si nutrono di fitoplancton (i copepodi), di coralli e ascidie, organismi affascinanti che si sviluppano anche in colonie e che vivono sui fondali sabbiosi, sulle rocce e talvolta anche sugli animali.
Detrivori
I detrivori sono un po’ gli spazzini del mare. Vivono sui fondali e ovunque vi sia un accumulo di sostanze organiche in decomposizione. I filtratori puliscono l’acqua, i detrivori si occupano del fondo.
Erbivori
Si nutrono di alghe i ricci di mare, alcuni granchi, salpe, patelle, blennidi, haliotis lamellosa (orecchie dei venere). Non sono moltissimi gli erbivori marini, ma hanno un ruolo importantissimo nella catena alimentare.
Carnivori
E infine ci sono loro, i carnivori, che sono quelli maggiormente messi a rischio da una pesca poco sostenibile. Inutile descriverne la ricchezza: sono i pesci che spesso troviamo sulle nostre tavole, e che convivono con una varietà di altri pesci che popolano il Mediterraneo.
Le specie a rischio
Un uso indiscriminato delle risorse ittiche, il turismo, l’inquinamento, hanno messo a rischio alcune specie in particolare. Tra le specie a rischio nel Mediterraneo la tartaruga marina Caretta caretta e la foca monaca. Seguono il delfino comune, il capodoglio, la balenottera, il tonno rosso e il pesce spada.
Mare Nostrum
Mare Nostrum, lo chiamavano i romani. Ed è così, perché l’ecosistema marino Mediterraneo rappresenta, in definitiva, una ricchezza senza pari, la cui custodia è affidata a noi uomini.
Proprio per questo il nostro club subacqueo ha abbracciato i principi di tutela del mare sanciti dal programma Mission Deep Blue, un progetto volto alla sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale e all’ecologia subacquea, promuovendo immersioni ecosostenibili per la salvaguardia degli ecosistemi marini.